Tadej Pogačar: Re Imperatore al Tour de France, dominio assoluto

Come “Le Roi Soleil”, il Re Sole, tutto ruota intorno a lui, Tadej Pogačar, stella, pianeta, moto di rivoluzione. Ma mentre il primo, Luigi XIV, è stato il 64esimo re della Francia, lo sloveno è nella top 5 dei Re del ciclismo di tutti i tempi. Dopo i numeri da capogiro al Giro d’Italia (6 vittorie di tappa, 9 podi, 9'56'' di vantaggio sul secondo, 34 km di fuga solitaria nella tappa del doppio passaggio sul Monte Grappa, solo per citarne alcuni), Pogačar mette a segno una doppietta storica conquistando anche la Grande Boucle.

Dalla Grand Dèpart di Firenze al traguardo di Nizza. Pogačar ha macinato, divorato i 3.498 chilometri di questo Tour de France. Come un cannibale. Come il Cannibale per eccellenza, Eddie Merckx, con cui condivide un talento smisurato e la voglia di non ostentarlo, ma di dimostrarlo, a ogni tappa di ogni giro che attraversa, con veri e propri capolavori. Come la sua salita nella Loudenvielle - Plateau de Beille, in cui ha battuto il record di scalata che apparteneva ancora a Pantani, o quella di Isola 2000, in cui ha soffiato la vittoria a Jorgenson, quando, a tre minuti da lui, lo ha attaccato ai -8km, riprendendolo ai -2km con un ritmo inaccessibile a tutti.

Ma è sul lungomare di Nizza che si è conclusa la sua impresa: nella crono finale (33,7 km) partita dal Principato di Monaco, Tadej aveva 7’’ di vantaggio su Vingegaard dopo 11,7 km, diventati 24’’ al secondo intermedio. Nessun freno neppure sulla lunga discesa dal Col d’Eze, dove anzi ha aumentato il suo vantaggio a 1’07 dopo 28 km dal via. Ha chiuso all’arrivo con un 1’03’’ su Jonas e 1’14 su Remco.

Al traguardo le solite braccia spalancate, come a espandere, espandersi, prendersi spazio nel mondo, e come potrebbe essere altrimenti? A soli 25 anni ha già collezionato 83 vittorie da professionista. Vincendo dovunque: su pavé, sterrato, in salita, nella cronometro.

Giro D’Italia e Tour De France, un bottino ricchissimo in un’estate che difficilmente dimenticherà. Prima di lui avevano realizzato la doppietta soltanto Coppi, Anquetil, Merckx, Hinault, Roche, Indurain e Pantani. L’ultima impresa nel ‘98. Nel mentre, in questi anni, l’attesa di un nuovo dominatore. Che ora c’è. Giallo come il Sole, assoluto come un Re.

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