Esulta Wiebes, ma vince Vos: incredibile alla Amstel
Succede di tutto nell'edizione femminile della Amstel Gold Race: una corsa decisa per millimetri, con le braccia al cielo di Lorena Wiebes che presto si trasformeranno in lacrime di disperazione.
Ma andiamo con ordine. Il primo colpo di scena arriva a 55 chilometri dal traguardo, quando la corsa viene neutralizzata a causa di un brutto incidente fra la moto di un poliziotto e un'auto. Ed ecco che la classica che apre il trittico delle Ardenne, si trasforma in una lunga e nervosa cronometro, con le squadre obbligate a rivoluzionare i piani di gara. Non c'è spazio per fughe o azioni isolate: l'arrivo sarà un lungo showdown con le migliori della classe a giocarsi la volata. Apre le danze Elisa Longo Borghini, ma la sua sparata arriva troppo presto. La rimontata di Lorena Wiebes sembra non lasciare più spazio a nessuno, ed è qui che succede l'imponderabile. Con mezza ruota di vantaggio e la vittoria ormai in pugno, la 26enne olandese si lascia andare ad un'esultanza liberatoria, senza però accorgersi del calabrone giallo che sfreccia alla sua sinistra. Focalizzata sulla vittoria fino all'ultimo centimetro possibile, la capitana del team Visma-Lease a Bike Marianne Vos riesce nel colpo di reni decisivo: la prima bici a tagliare il traguardo è la sua Cervelo, tra l'altro brandizzata per l'occasione per celebrare le 250 vittorie in carriera della campionessa.
E dopo un rapido controllo al fotofinish il verdetto è ufficiale. Il palmares di Vos adesso recita 251 e le braccia al cielo di Wiebes sono il simbolo di una beffa che riassume una regola base di questo sport: non è finita finché non è finita.